M. De Caro, Libero arbitrio e giustizia
Abstract
Secondo un crescente numero di autori contemporanei, scienze cognitive e neuroscienze avrebbero dimostrato, o almeno suggerirebbero con forza, l’illusorietà delle idee di libero arbitrio, di responsabilità morale e di merito. Se questi autori avessero ragione, allora tutte le concezioni retributivistiche della pena (tanto nella loro componente positiva quanto in quella negativa) dovrebbero essere abbandonate. In questo articolo, riflettendo sia sulla letteratura contemporanea sia sulla lezione di Cesare Beccaria, si mostra come un tale esito non sarebbe affatto auspicabile ma anche che le presunte ragioni apportate in suo favore, almeno al momento, sono del tutto insufficienti.Abstract (english)
According to a growing number of contemporary authors, cognitive science and neuroscience would show – or at least strongly suggest – the illusory nature of ideas such as free will, moral responsibility and merit. If these authors were right, then all retributivist conceptions of punishment (with both their positive and negative dimensions) should be abandoned. In this article, reflecting on both contemporary literature and Cesare Beccaria’s theory, it is shown how that such an outcome would not be desirable but also that the alleged reasons offered to support it are, at least at the moment, completely inadequate.