A. De Cesaris, Le estensioni dell’individuo. Seconda natura e mondo delle cose

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Abstract

Il concetto di “seconda natura” è stato largamente utilizzato nella storia del pensiero per indicare lo statuto metafisico dell’essere umano in quanto agente razionale e membro di una comunità. L’obiettivo di questo saggio è di analizzare il modo in cui il concetto di “seconda natura” è stato adoperato in questo senso all'interno di una ben precisa linea di pensiero (in particolare da autori come Aristotele, Hegel e McDowell), e di mostrare che il riferimento alla dimensione intersoggettiva non è sufficiente a descrivere in modo adeguato il modo d’essere dell’uomo, e che un’ulteriore e necessaria dimensione da tenere in considerazione è quella del rapporto tra essere umano e oggetti artificiali, sotto forma di oggetti tecnici o merci. La nozione di “seconda natura” sembra lo strumento teorico perfetto al fine di affrontare questa relazione, come l’antropologia e la teoria dei media del XX secolo hanno ampiamente dimostrato.

Abstract (english)

The notion of “second nature” has been widely used through the history of philosophy in order to describe the metaphysical status of human being as rational agent and member of a community. The aim of this short essay is to analyze how the notion of “second nature” has been used by a specific philosophical tradition (in particular by such philosophers as Aristotle, Hegel and McDowell), and to show that the reference to the intersubjective dimension is not sufficient in order to describe adequately man’s way of being. In fact, a further dimension has to be considered, that is the relationship between human being and artificial objects (technical instruments or goods). The notion of “second nature” seems to be the perfect theoretical medium in order to think this very relationship, how 20th century’s anthropology and media theory have already proved.


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