A. Gosseries, Invecchiamento, longevità ineguali e giustizia intergenerazionale
Abstract
In questo testo esploriamo la possibilità di determinare se e perché l’aliquota contributiva di un sistema pensionistico possa essere ingiustamente alta. Il riferimento ad essa costituisce solo un pretesto che ci consente di esaminare in modo più ampio i principali problemi di giustizia intergenerazionale che l’invecchiamento delle nostre popolazioni pone. Seguiremo quindi tre fasi. Iniziamo con una popolazione di longevità elevata ma senza eterogeneità di longevità. In seguito, introduciamo disuguaglianze di longevità all'interno di ogni generazione. Infine, guardiamo a un mondo in cui la longevità della nuova generazione è superiore a quella della generazione precedente. In assenza di eterogeneità di longevità, diventa complicato proporre motivi significativi per preoccuparsi di un’aliquota di contribuzione eccessivamente elevata per le persone attive. Ciò ha a che fare con la necessità di prendere sul serio l'intuizione – frequente e plausibile – della giustizia distributiva tra vite intere. Una volta che introduciamo l'eterogeneità della longevità, l'interesse per la giustizia tra persone di vita breve e quelle di vita lunga gioca in ultima analisi un ruolo essenziale. E dimostriamo che, sorprendentemente, l'invecchiamento della popolazione attenua questo problema anziché rafforzarlo.Abstract (english)
In this paper, we explore whether and why a contribution rate in a pension regime could be considered unjustly high. This offers one of the angles through which we can look at the issues of intergenerational justice raised by population ageing. We follow three steps. We assume first a population with a uniformly high longevity. We then introduce inequalities in longevity within each generation. Finally, we consider a world in which the longevity of more recent generations is higher than the one of their parents. In the absence of heterogeneity in longevities, it is not easy to formulate significant objections to a contribution rate that would be seen as too burdensome for the active population. This has to do with the need to take seriously the intuition – both frequent and plausible – of distributive obligations having to be assessed over complete lives. However, as soon as we introduce heterogeneity on longevities, a concern for fairness between short-lived and long-lived people becomes central. We also show that, surprisingly, population ageing mitigates rather than intensifies this problem of justice.