Jean-Christophe Merle, May there be irreparable or unforgivable breaches of trust?
Abstract
Le lacerazioni della fiducia provocano diverse reazioni emotive, che vanno dalla rabbia alla resistenza, fino ad arrivare ad azioni violente. Tuttavia, nonostante queste reazioni e questa rabbia, si può continuare a cooperare con persone di cui non si nutre fiducia, o addirittura si diffida e che probabilmente non si perdona. Si può esseretentati di supporre che la persistenza della rabbia e la ripresa della cooperazione siano incompatibili e di concludere da questa supposizione che la continua cooperazione sia ipocrita o irrazionale. Entrambe le conclusioni sono fallaci. Emozioni, decisioni e razionalità sono tre sistemi separati. Il primo compito di questo articolo è (i) dissipare le confusioni concettuali tra cooperazione continuata, ripristino della fiducia, riconciliazione e perdono dopo la lacerazione della fiducia sulla base di un’analisi concettuale. Sostiene inoltre che (ii), al di là delle lacerazioni della fiducia, è possibile una riparazione, quali condizioni sussistono secondo il tipo di lacerazione e (iii) che non bisogna confondere il superamento del risentimento e della rabbia
con la loro soppressione. Sostiene poi (iv) che non c’è nulla di fondamentalmente imperdonabile. Indaga sull’origine della tesi errata secondo la quale alcuni misfatti sono fondamentalmente imperdonabili. (v) Una ragione di questa convinzione consiste nell’assegnare alla vittima – anziché alle norme etiche – il ruolo chiave nel processo di perdono. (vi) Tenta di confutare gli argomenti a favore di questa convinzione e infine (vii) di individuare l’interesse alla base dell’affermazione dell’esistenza di misfatti fondamentalmente imperdonabili.