M. Balistreri, La medicina e il dogma della normalità nel dibattito sul potenziamento morale
Abstract
Possiamo immaginare che, nel prossimo futuro, sarà possibile sviluppare interventi o sostanze che potenzieranno le nostre capacità cognitive ed empatiche. A prescindere, però, dal grado di sviluppo scientifico e tecnologico che raggiungeremo, non si potrà mai arrivare a rendere gli esseri umani virtuosi semplicemente ricorrendo alle biotecnologie. Anche per questa ragione è effettivamente difficile immaginare cosa possa significare essere una persona che, a causa del potenziamento, avrà una vita prestabilita. Questo programma di perfezionamento morale non soltanto non è realizzabile, indipendentemente dallo sviluppo scientifico e tecnologico che possiamo sperare, ma rischia anche di creare aspettative del tutto ingiustificate circa il futuro. La nostra preoccupazione è che l’illusione per perfezionamento morale per via biotecnologica alimenti la convinzione che la crescita morale della società passi necessariamente attraverso una maggiore uniformità negli atteggiamenti morali dei cittadini.Abstract (english)
In the near future, we can already foresee that it may be possible to develop interventions or substances which will enhance our cognitive and empathetic abilities. Quite apart from the level of scientific and technological development we achieve, we can never make human beings virtuous by simply using interventions or medications that act on their biological nature. For this reason too, it is difficult to imagine what it would mean to be a person who has a pre-established life due to enhancement. This program of moral improvement not only is not feasible, regardless of the scientific and technological development that we can imagine, but could also create totally unjustified expectations about the future. Our concern is that the illusion for moral improvement by biotech foods the belief that the moral growth of the society inevitably means more uniformity in the moral attitudes of citizens.