V. Frigeni, Agamben e il perturbante
Abstract
Attraverso una lettura puntuale di Stanze (1977), l’articolo analizza come la concettualizzazione del perturbante formulata da Agamben sia resa possibile e si sviluppi parallelamente alla sua riflessione sul linguaggio. In particolare, entro il pensiero di Agamben, il perturbante si configura quale modalità di significazione che offre una potenziale via d’uscita dal nichilismo. L’articolo esamina poi il contributo di Agamben sullo sfondo del dibattito concernente il perturbante, osservando come il filosofo italiano sia in grado di articolare, da ultimo, un possibile Unheimliche post-freudiano.Abstract (english)
Focusing on Stanze (1977), the article discusses how and why Agamben’s conceptualisation of the uncanny is made possible by and develops alongside his meditation on language. It argues that within Agamben’s economy of thought the uncanny designates a modality of sense making that offers a potential way out of nihilism. Next, the article analyses the extent to which his perspective on the uncanny constitutes a unique contribution to – and against the backdrop of – the debate about the concept, contending that Agamben eventually delineates a possible post-Freudian Unheimliche.